Tag: politica

Dalla prossimità al mondo. Un possibile vocabolario per il cambio dei paradigmi.

Non si parte mai da zero. Abbiamo scelto di intitolare zero (dall’arabo sifr) questo blog che accompagna il “Viaggio nella solitudine della politica” che da qualche mese stiamo conducendo perché lo zero nella storia non ha rappresentato l’irrilevanza ma una vera e propria rivoluzione nella possibilità di svolgere operazioni matematiche complesse, fino a quel momento impossibili. Ambiziosamente auspichiamo che questo contributo al dibattito politico – in forma aperta e senza nessun tipo di copyright – possa avere lo stesso effetto nei confronti della necessaria ripoliticizzazione della società. Serve uno “zero” da introdurre nel sistema, capace di cambiare paradigmi inservibili e di mettere in comune sguardi oggi tra loro distanti e diversi.

Autonomia, quel cambio di sguardo che serve all’Europa

Care e cari
dopo l’incontro di Pieve di Soligo – “Autonomie cooperanti. L’utopia di un’Europa che si fonda sull’autogoverno territoriale” – a conclusione del V itinerario del “Viaggio nella solitudine della politica”, ci siamo interrogati su come dare continuità a quella conversazione, continuità peraltro sollecitata da molte delle persone che vi hanno partecipato.
Abbiamo così immaginato di proporvi due o tre cose.

Autonomia, quel cambio di sguardo che serve all’Europa

di Michele Nardelli e Federico Zappini

La questione catalana sembra essersi incagliata nella storia del Novecento. Se non sapremo proporre un approccio diverso, indicare nuovi scenari, immaginare paradigmi inediti, sarà ben difficile disincagliarla. E se l’orizzonte di ciascuna delle parti (ma anche dell’Europa e a ben vedere di ognuno di noi) rimane ancorato ai concetti di sovranità da un lato e di autodeterminazione dall’altro, sarà difficile venirne a capo. Può infatti sembrare paradossale, ma nella contrapposizione sulla Catalunya i principali protagonisti la pensano sostanzialmente allo stesso modo.

Da Pieve di Soligo a Trento, nuova tappa del viaggio

Care e cari,
dopo l’incontro di Pieve di Soligo – “Autonomie cooperanti. L’utopia di un’Europa che si fonda sull’autogoverno territoriale” – a conclusione del V itinerario del “Viaggio nella solitudine della politica”, ci siamo interrogati su come dare continuità a quella conversazione, continuità peraltro sollecitata da molte delle persone che vi hanno partecipato.
Abbiamo così immaginato di proporvi due o tre cose.

A proposito di solitudine…

di Simone Casalini

A proposito di solitudine, ricorda Alessandro Pandolfi nel manuale intitolato “Nel pensiero politico moderno” (Manifestolibri, poi ristampato da Ombrecorte con l’endiadi “Ordine e mutazione”) come tale condizione abbia accomunato diversi pensatori politici. “Sulla scorta di un’intuizione di Althusser – scrive Pandolfi – la categoria interpretativa della solitudine, da intendersi al di fuori di qualsiasi accezione esistenzialistica o psicologica, permette di sottrarre lo statuto del pensiero politico agli schemi riduzionistici e ad un’inesistente autonomia dello spirito”.