Restituzione incontro di Sant’Anna
(23 aprile 2018) Nella spettacolare cornice dell’antico monastero di Sant’Anna[1] abbiamo cercato di restituire ad un folto gruppo di amici quel che il recente viaggio in Catalunya ci ha consegnato. Lo abbiamo fatto attraverso una serie di immagini/riflessioni che si sommano a quanto con Federico abbiamo già scritto. Metto quindi per esteso gli appunti che ho proposto introducendo la proficua conversazione di sabato scorso, chiedendo ai presenti di fare altrettanto, sviluppando in forma scritta le loro stimolanti considerazioni.
di Michele Nardelli
Ripensare la politica in un viaggio verso il termine della notte
di Giorgio Cavallo *
Parte I
Una premessa
L’approfondimento politico gratuito non è oggi una attività che appassiona. Salvo qualche anziano pensionato, anche l’accademia gioca le proprie carte interpretative verso obiettivi pre definiti e finisce per diventare partecipe di pure lotte per la conquista o il consolidamento di poteri esistenti.
Pensare che oggi si possa ricominciare a fare politica come presentazione e verifica di strumenti interpretativi e modificativi dei rapporti sociali ed economici attraverso un percorso democratico, cioè con una partecipazione attiva del più ampio numero di soggetti possibili, è una chimera che sembra lontanissima.
Tuttavia diventa sempre più evidente la mancanza di una dialettica che ricerchi e indichi soluzioni interpretative nuove dei grandi e piccoli temi che l’umanità ha di fronte e che attualmente vengono gestiti dai rapporti di potere tra i sistemi istituzionali pubblici e privati che dirigono il mondo sulla base di forme di conoscenza e pensiero non più attuali. Siamo di fronte ad una digitalizzazione che sta stravolgendo ogni tipo di rapporto ma ancora una volta vediamo il tutto come una grande occasione di rinnovamento tecnologico capace di progresso e non come un terreno che obbliga a ripensare elementi costitutivi dei rapporti sociali ed economici.
Conversazione aperta
Care e cari,
facendo seguito all’itinerario catalano del nostro “Viaggio nella solitudine della politica” abbiamo pensato a quale avrebbe potuto essere il modo più interessante per una restituzione di quanto abbiamo ascoltato e compreso nelle giornate trascorse a Barcellona e al tempo a come sintonizzare tutto questo con il nostro contesto autonomistico ed in particolare con il concludersi del lavoro della Consulta trentina e della Convenzione Altoatesina/Sudtirolese sul “Terzo Statuto”.
Così ci è sembrato utile proporre una mattinata di conversazione che si svolgerà sabato prossimo 21 aprile presso l’antico Borgo Monastero di Sant’Anna, nell’omonima località non lontana da Sopramonte (Trento).
Dalla Catalunya al Trentino. Indipendenza e autonomia. Federalismo europeo. Sovranità da condividere e un pugno che deve farsi carezza.
Abbiamo deciso di intraprendere un viaggio dentro la crisi politica catalana dopo esserci chiesti – a metà dicembre scorso – quale potesse essere il ruolo dell’Autonomia nella delicata fase che sta vivendo l’Europa. Siamo arrivati a Barcellona mentre sei indipendentisti catalani entravano in carcere o erano costretti all’esilio. Sulla via del ritorno abbiamo appreso che Carles Puigdemont era in stato di arresto e si andavano formando le prime manifestazioni di solidarietà e protesta nelle piazze catalane.
Questo il contesto nel quale ci siamo mossi, tra incontri con partiti politici e conversazioni con soggetti sociali e culturali. Un contesto che, visto lo spropositato utilizzo della carcerazione preventiva da parte dello Stato spagnolo, rischia di veder chiudersi ogni possibilità di dialogo politico, favorendo una maggiore polarizzazione delle posizioni in campo e attivando una crescente radicalizzazione dei metodi di lotta da un lato e di tentativo di reprimerli dall’altro.
Nel limes catalano, che ci parla di noi – Diario del viaggio in Catalunya
Itinerario catalano. Un diario di viaggio nelle contraddizioni di un’Europa che deve imparare ad ascoltarsi
di Michele Nardelli
«Come può l’Europa farsi carico della questione catalana? Ascoltando la Spagna. Non il governo di Madrid, ma la realtà di questo paese…».
Nelle parole di Alexis Rodriguez Rata, giovane studioso di Altiero Spinelli che incontriamo al Museo del Mar in una Barcellona battuta dalla pioggia, c’è forse l’essenza dei giorni di immersione nella questione catalana.