Autonomie cooperanti. L’utopia di un’Europa che si fonda sull’autogoverno territoriale.
di Federico Zappini
C’è vita oltre i referendum convocati da Zaia e Maroni. E’ c’è spazio per discutere di autonomia e autogoverno senza dover necessariamente andare a ruota della propaganda – tutta economica e opportunistica – leghista. Dentro “Il viaggio nella solitudine della politica” abbiamo già avuto modo di incrociare la questione in diverse occasioni.
Isola Catalunia
di Davide Buldrini
Vorrei dire un paio di cose riguardo ciò che sta accadendo in Spagna a causa del referendum (illegale) per l’indipendenza della Catalonia. Non ho nessuna intenzione di entrare nel merito della questione, ma vorrei fornire un’idea originale su come affrontare questo tipo di tensioni, chiamiamole così, neo-regionaliste. Lo voglio fare perché credo che per questioni come questa, che riguardano il territorio, l’identità e la prossimità del governo dei cittadini, sia necessario un approccio nuovo, lungimirante e laterale. Un approccio che, come direbbe Alex Langer (ma anche il mio amico Federico Zappini), non crei muri e scontri ma ponti e scambi.
Dalla Catalunia al Tirolo
di Michele Kettmajer
Federico Zappini, un amico da sempre attento alle dinamiche sociali delle comunità e dei suoi territori anche autonomi, mi ha girato questo post di Davide Buldrini. Buldrini ragiona da tempo su un Europa più federata magari con una nuova ricerca del significato di nazione e di confine e ricorda quali e quanti territori autonomi o alla ricerca di più autonomia ci sono nel vecchio continente. I referendum, cosi con il metodo attuale e in questa epoca ancora sconosciuta e senza nome non restituiscono il senso di una comunità, ne i sui talenti ne le sue capacità di gestire bene il territorio. Un territorio che è soprattutto un bene comune matrice dell’autonomia.
Destra e sinistra. Anno 2017.
di Federico Zappini
Stefano Fait va preso così com’è, non si può fare altrimenti. Un prezioso “rompiscatole”. Un produttore a getto continuo di provocazioni [non è una critica, anzi] che hanno spesso le proprie radici nell’attenta analisi del presente – senza lesinare su dati e approfondito raccordo delle fonti – e sguardo proiettato nel futuro, il tempo nel quale – per quello che lo conosco – si sente certamente più a suo agio. Aspetto, quest’ultimo, che gli rende onore.
Belluno ha “vinto”, sarà referendum il 22 ottobre
di Zenone Sovilla
Un’autonomia nell’autonomia. È la rivendicazione storica dei bellunesi che ora trova un nuovo ancoraggio in un referendum provinciale che il 22 ottobre si affiancherà a quello della Regione Veneto. La consultazione popolare, indetta dalla Provincia di Belluno, ha avuto il via libera di Venezia e dunque consentirà ai cittadini dolomitici di rilanciare la richiesta che venga finalmente attuata (e ampliata) la norma di tre anni fa che prevede il trasferimento a Belluno di rilevanti competenze (dal turismo all’agricoltura, dall’energia ai rapporti transfrontalieri).